Quando si devono fare dei lavori per rimodernare la propria abitazione è possibile che ci s’imbatta nel termine edilizia libera. Con quest’espressione s’intendono tutti quegli interventi edilizi liberi che si possono effettuare nel momento in cui si desidera cambiare in qualche modo l’aspetto della propria abitazione, senza però dover richiedere un permesso specifico al Comune come ad esempio la CILA, la CIL o la SCIA.
Edilizia libera: cos’è?
Gli interventi di edilizia libera sono stati regolamentati dal decreto del Presidente della Repubblica numero 380 del 2001. Questo si presenta come il testo unico per le disposizioni regolamentari e legislative che riguardano il settore dell’edilizia, che disciplina inoltre anche i vari titoli abilitativi necessari di natura edilizia sugli impianti e sugli edifici privati e pubblici.
Nello specifico, ciò che disciplina l’attività dell’edilizia libera è verificata dall’articolo 6 del Testo Unico. Ma come viene definita l’edilizia libera? Secondo quanto scritto nel decreto questa si configura come: quegli interventi di tipo edile che non necessitano di alcuna abilitazione o comunicazione all’ente del Comune.
Quindi coloro che desiderano eseguire tutti quei lavori edili che rientrano in quest’ambito, possono eseguirli in prima persona o farli eseguire, da un giorno all’altro senza dover interessare il Comune.
Le opere che non servono per aprire la SCIA, la CILA o la CIL non richiedono dunque alcun titolo specifico e sono dettate da una totale libertà sull’inizio e la fine dei lavori.
Le agevolazioni in questo senso sono state date per dare a tutti la possibilità di fare dei piccoli lavori in casa, senza la necessità di doversi sobbarcare tutta la burocrazia destinata invece a opere edili che modificano in modo sostanziale l’assetto dell’abitazione, dell’ufficio o comunque dello stabile che si deve andare a ristrutturare.
Edilizia Libera: gli interventi che rientrano nel Testo Unico dell’Edilizia
Secondo quanto disposto nel Testo Unico per l’edilizia, all’interno del settore dell’Edilizia Libera sono 58 i tipi d’interventi che rientrano nelle 12 categorie di interventi che si prestano alla libertà edilizia. Ad esempio, non si dovrà richiedere più un’autorizzazione preventiva per effettuare i lavori per la manutenzione ordinaria, mentre rimane necessario richiedere un permesso di quelli che rientrano all’interno della manutenzione straordinaria.
La semplificazione in quest’ambito rimane in vigore, come anticipato, per evitare lunghe trafile burocratiche sia ai cittadini sia alle amministrazioni comunali, e produrre carte inutili, per lavori di manutenzione che risultano ordinari, quindi molto comuni per tutti coloro che sono proprietari di un’abitazione.
Tutti i lavori che si possono fare senza autorizzazione si possono effettuare secondo quanto disposto anche dall’ultimo aggiornamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 7 aprile del 2018 ed allegato all’interno del decreto MIT emesso il 2 marzo del 2018. In questi testi si trovano tutti i lavori da poter svolgere in casa senza bisogno di un permesso e senza alcuna limitazione specifica.
Quali sono i lavori che si possono fare senza permessi?
Adesso che abbiamo visto nel dettaglio cos’è e come sono disciplinati gli interventi che rientrano nella categoria di Edilizia Libera, vediamo insieme nel dettaglio quali sono.
I lavori che si possono svolgere senza richiedere alcuna autorizzazione, possono essere innanzi tutto svolti sia dal proprietario dell’immobile, sia da imprese di costruzione o liberi professionisti che operano come muratori, pittori, elettricisti ecc…I professionisti e le imprese di costruzione coinvolte in un progetto di edilizia libera potranno svolgere in totale autonomia i lavori, senza dover produrre alcun documento destinato al Comune e non bisognerà nemmeno richiedere un titolo abitativo.
Naturalmente, anche se non c’è bisogno di chiedere un titolo abitativo, ma bisogna comunque rispettare le normative e regole previste nel campo dell’urbanistica e in materia di costruzioni, antisismica, risparmio energetico e sicurezza.
Come previsto dal decreto MIT le principali opere che possono essere effettuate senza avere un titolo abitativo o specifico sono:
1-Interventi di manutenzione di tipo ordinario: in quest’ambito rientrano tutte le principali opere per la riparazione, la sostituzione, il rinnovamento delle finiture dei vari edifici. Quelle necessarie per mantenere o integrare gli impianti tecnologici che esistono al momento, compresi gli interventi per installare le pompe di calore d’aria con una potenza nominale termica che sia inferiore ai 12 kW.
2-Interventi pensati per riuscire a eliminare le barriere architettoniche, ma che non prevedono la realizzazione di una rampa, ascensore esterno o di qualunque altra costruzione che possa alterare in modo significativo la sagoma esterna dell’edificio.
3-Opere temporanee: in caso d’attività di ricerca nel campo del sottosuolo a carattere geognostico, s’esclude l’attività di ricerca degli idrocarburi che siano eseguiti in aree esterne nel centro edificato.
4-I movimenti di terra che sono previsti nel campo dell’attività agricola o per le pratiche silvo-agro pastoriali, compresi anche gli interventi che vengono effettuati sugli impianti idraulici di tipo agrario.
5-La realizzazione di serre mobili stagionali, funzionali e sprovviste di strutture realizzate in muratura, che servono però per lo svolgimento dell’attività agricola.
Se i lavori che si devono svolgere all’interno della propria abitazione rientrano in una di queste cinque categorie, è possibile dunque effettuarli senza il bisogno di richiedere alcun permesso al comune e senza autorizzazioni di tipo abitativo. Prima di fare i lavori comunque, si consiglia di fare molta attenzione che siano realmente inseriti all’interno del Testo Unico dell’Edilizia, onde evitare successive problematiche.
